Il Messaggero 25-5-2006 intervista a Beppe Scienza
Il Messaggero, lunedì 29 maggio 2006, pag. 14 (I nostri soldi)

L'accusa del matematico: intervista di Paola Toscani a Beppe Scienza

«Meglio i Btp-i: costano meno e rendono di più»

Docente di matematica all’Università di Torino, autore del libro “Il risparmio tradito” e curatore del sito www.beppescienza.it , Beppe Scienza (nella foto) sostiene l’inadeguatezza delle formule previdenziali proposte dalle compagnie assicurative.

Polizze vita rivalutabili e piani di previdenza individuali sono strumenti validi per costruirsi una pensione?
«Solo in apparenza. In realtà, affidarsi a compagnie assicurative è più pericoloso e meno redditizio che investire direttamente da sé».

Quali sono i rischi?
«Soprattutto tre. Primo: la mancanza di garanzie contro impennate dell’inflazione. Secondo: il rischio che la compagnia fallisca: la compagnia tedesca Mannheimer ha evitato il crac solo grazie ad un salvataggio di Stato. Terzo: il pericolo di malversazioni, come in ogni forma di risparmio gestito».

Si riferisce alla gestione dei risparmi investiti nelle polizze rivalutabili?
«Sì. Nel migliore dei casi questi soldi possono finire in valori mobiliari (titoli di Stato ecc.) che ognuno potrebbe comprarsi da solo a costi minori. Ma possono anche finire in titoli che rendono pochissimo, come obbligazioni di società collegate».

All’insaputa del sottoscrittore?
«Sì: la cosa più grave è l’assenza di trasparenza delle gestioni separate delle compagnie d’assicurazione, cui sono agganciate le polizze rivalutabili».

E allora come muoversi?
«Gli impieghi più sicuri sono quelli legati al costo della vita, come i Btp indicizzati o i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione».

Cosa consiglia a chi versa soldi in una polizza a gestione separata?
«Salvo alcune polizze con clausole capestro, meglio smettere di versare. Spesso conviene anche a costo di perdere tutto quanto si è versato: continuando ci si rimette di più».