L'INFLAZIONE PER I RICCHI E PER I POVERI

Nella puntata di Miaeconomia, andata in onda su "La 7" sabato 12 ottobre 2002 alle 11:20, sono stato intervistato riguardo all’inflazione e ho spiegato i motivi per i quali essa può essere, e attualmente in Italia di sicuro è, diversa per i diversi ceti sociali.

Aumenti di ticket sanitari, riduzioni di agevolazioni tariffarie per fasce sociali disagiate ecc. hanno un impatto proporzionalmente maggiore per i redditi bassi; nel caso di redditi elevati o, meglio di un elevato tenore di vita, hanno un'incidenza certo minore e magari anche nulla (per chi va solo in case di cura e da medici privati l'aumento dei ticket è ininfluente).

In particolare esistono  poi fenomeni di aumento del costo della vita per così dire occulti, nel senso che i normali indici dei prezzi non ne tengono conto, come quando servizi prima gratuiti (per esempio il doposcuola) diventano a pagamento, magari senza che vi sia di per sé un aumento dei prezzi di mercato di tali servizi. Anche questi fenomeni pesano di più sui redditi bassi.

A titolo di battuta si potrebbe poi citare il caso dei tartufi bianchi del Piemonte (impropriamente detti di Alba) per cui quest'anno si delineano prezzi anche dimezzati rispetto all'anno scorso: ciò potrà contribuire a ridurre il costo della vita per i redditi elevati, non per quelli bassi!

A differenza dell’Istat, l’omologo istituto di statistica tedesco misura e pubblica l’inflazione anche separatamente per tre tipologie di famiglie a partire dal 1962. Il grafico che segue riporta un esempio significativo d'inflazione nettamente maggiore per famiglie a basso reddito.

 
 
Maggiori informazioni sulle misurazioni dell'inflazione per diverse tipologie di famiglie da parte del Deutsches Statistisches Bundesamt Deutschland sono reperibili agl'indirizzi:

http://www.destatis.de/themen/d/thm_preise.htm
http://www.destatis.de/download/d/preis/jahr_ab_1948.pdf: le 3 serie dal 1962 al 1999
http://www.destatis.de/basis/d/preis/vpitxt.php: perchè han smesso di elaborarli