Lunedì, 27 Maggio 2002                     p. 10


Venezia
NOSTRO SERVIZIO
Geldvernichtungsmaschinen. ...


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Geldvernichtungsmaschinen. Non è un errore di stampa, ma l'appellativo che l'autorevole Der Spiegel ha coniato per i fondi d'investimento e significa letteralmente "Macchine per distruggere denaro". In questi anni le società di gestione sono infatti riuscite a far ottenere ai loro clienti dei rendimenti nettamente inferiori a quelli dei rispettivi mercati di riferimento. Vale a dire, ad esempio che i fondi obbligazionari hanno mediamente reso, sul tanto decantato lungo periodo, molto meno del mercato obbligazionario.

Su questo argomento, siamo andati ad incontrare il prof. Beppe Scienza, matematico che insegna all'Università di Torino ed autore di un libro "Il Risparmio tradito" (edizioni Libreria Cortina, Torino) pubblicato in questi giorni.

Nel suo libro emerge chiaramente come la grande maggioranza dei fondi ottenga risultati molto inferiori al mercato di riferimento. Com'è possibile che questo accada?

Purtroppo è solo una storiella quella dei gestori professionali che saprebbero individuare in anticipo i titoli che poi saliranno di più. Se va bene sono bravi come un bambino che sceglie a caso, come provano numerose ricerche sull'argomento. Per altro il risparmio gestito scarica sui risparmiatori tali e tanti costi, che questi alla fine ottengono meno che facendo da soli.

Ma proprio non ci sono fondi comuni che abbiano reso meglio del mercato?

Sì certo, qualcuno c'è. Anche alla roulette qualcuno vince, ma i più perdono. Così magari a gennaio si scopre che l'anno prima un qualche particolare fondo è andato meglio del mercato. Ma lo si sa solo dopo e non significa niente per il futuro.

Quindi l'idea di rivolgersi ad una società di gestione perché un professionista dovrebbe riuscire a far meglio di un dilettante è sbagliata?

Sì, anche se a prima vista sembrerebbe buona. Per di più si corrono rischi che, facendo da soli, si evitano.

Ma come? Il risparmio gestito non è meno rischioso del fai-da-te?

Purtroppo è vero il contrario, solo che la realtà viene nascosta dietro espressioni e termini matematici usati a sproposito (varianza stocastica, scarto quadratico, indice di Sharpe ecc.).
In effetti, lo ripeto, affidarsi al risparmio gestito è più pericoloso che fare da sé.

Vuole dire ai lettori quali sono i rischi che si corrono?

Per cominciare i rischi di malversazioni da parte della società di gestione o dei suoi dipendenti, come conferma il recente scandalo al San Paolo Imi, scoperto e reso pubblico dalla Consob, ovvero dall'organo di controllo. Poi c'è il pericolo che il gestore indulga in ripetute compravendite inutili solo per far guadagnare qualche intermediario. E si potrebbe continuare.

Accorgendosi che il denaro viene male impiegato, i piccoli investitori dovrebbero migrare in massa, perché questo non accade?

Soprattutto perché, da quando in Italia esiste il risparmio gestito, il giornalismo economico se n'è perdutamente "innamorato". Nel mio libro (Il risparmio tradito) elenco, con nomi e cognomi, oltre 300 casi di frasi smaccatamente ossequiose nei riguardi di banche e fondi, di confronti sbilenchi, d'informazioni bellamente sbagliate ecc. Ma gli esempi che si potrebbero portare sono migliaia, in particolare anche da quotidiani e periodici specializzati.

Ci sono giornali italiani che commissionano studi indipendenti prima di pubblicare i loro consigli economici?

Di regola no. Perchè dovrebbero spendere soldi quando banche, società di gestione ecc. glieli forniscono gratis?
Perché dovrebbero fare una cosa sgradita a chi gli compra pagine e pagine di pubblicità?

I fondi comuni sono davvero "trasparenti" per l'investitore?

Ma nient'affatto. Basti dire che un investitore non ha mai diritto di sapere cosa è stato comprato coi suoi soldi, né quando né a che prezzo. Così non ha modo di scoprire eventuali magagne. Quella della trasparenza dei fondi comuni è un'altra delle frottole care a banche e venditori porta a porta.

Per l'investitore è dunque impossibile, o comunque molto difficile, capire se il gestore sia disonesto o anche solo incompetente. Non esiste un organo di vigilanza a tutela dei cittadini?

Purtroppo è una materia molto complessa, Certamente ci sono i controlli della Consob e della Banca d'Italia, che però non possono avere i cento occhi di Argo. D'altronde sono recenti gli scandali della Enron, della Arthur Andersen, della Merrill Lynch nella tanto decantata America. Per non correre rischi, meglio fare da soli.

Quindi, se una persona dovesse decidere di investire nel reddito fisso cosa gli consiglierebbe?

Per cominciare di non lasciarsi ingannare da chi gli sconsiglia i titoli di stato. Btp e Cct hanno sempre reso mediamente di più dei fondi comuni obbligazionari.
Poi può anche cercare qualcosa di meglio, ma quasi mai gli verrà proposto agli sportelli delle banche, che cercano invece di rifilargli i loro titoli. Volendo può consultare la mia pagina su Internet all'Università, totalmente gratuita, all'indirizzo: http://www2.dm.unito.it/paginepersonali/scienza/ dove indico qualche obbligazione che rende un po' più dei Btp.

Nicola Fullin