Libero 24-6-2003 p. 14

Obbligazioni: la bolla inesistente

di Beppe Scienza

Nonostante il diverso clima in Borsa, molti preferiscono non abbandonare i titoli a reddito fisso, ovvero obbligazioni, Buoni Poliennali del Tesoro (Btp) ecc. A turbare la loro tranquillità s'intensificano però le voci di una nuova bolla speculativa. Gestori di fondi, analisti finanziari e commentatori economici ipotizzano che i prezzi delle obbligazioni siano gonfiati, come qualche anno fa quelli delle azioni, e che potrebbe quindi afflosciarsi rovinosamente.

Non c'è che dire: certa gente che non perde occasione per fare sfoggio della propria ignoranza. In realtà non esiste, non è mai esistita e non esisterà mai, una bolla speculativa nel reddito fisso. Basta conoscere l'abc della finanza per capirlo. Azioni e obbligazioni sono bestie molto diverse. Perciò non stupisce che a volte i prezzi delle prime crescano apparentemente senza posa. Negli anni della Nuova Economia si sono visti titoli salire di 50 o addirittura 100 volte... e tornare poi al punto di partenza e anche sotto. Non è la prima volta che ciò capita nell'ormai secolare storia del capitalismo. Né sul momento è facile stabilire quanto tali salite siano motivate; o comunque se la fine della corsa sia vicina.

Infatti chi compra un'azione spesso fa conto non solo d'incassare dividendi ma anche di rivenderla a qualcun altro a un prezzo più alto. Questo qualcun altro però penserà a sua volta di rivenderla, guadagnandoci, a un terzo e così via. Questo meccanismo dà spazio a salite apparentemente senza fine.

Ebbene, per le obbligazioni non è così. I loro corsi dipendono dal valore di rimborso e dalle cedole ancora da incassare. Quindi, con qualche complicazione per i titoli indicizzati, c'è comunque un tetto matematicamente calcolabile per il loro valore.

Prendiamo un esempio clamoroso: le obbligazioni France Télécom 4% 29-11-2005, che fra altro io stesso consigliavo nel novembre scorso nella mia pagina Internet (e lasciamo da parte la loro convertibilità, che in questo discorso non c’entra). Allora valevano 89 euro, ora quasi 102. Insomma, tutto compreso hanno reso circa il 17% lordo in sette mesi. Una bella salita, che potrebbe pure proseguire un pochino. Ma al massimo dei massimi possono arrivare a 111. Non un euro di più. Oltre quel livello conviene tenere i soldi in banca a zero interessi.

Ecco perché parlare di bolla del mercato obbligazionario è una stupidaggine. E' proprio impossibile che si formi una bolla speculativa, a differenza che per le azioni, gli immobili o le opere d'arte.

Semplicemente ora i tassi d'interesse sono scesi parecchio e sono a livelli storicamente molto bassi. Ciò comporta pericoli di flessioni dei corsi qualora i tassi risalgano. Ma tali rischi si possono limitare egregiamente coi titoli indicizzati. Oppure con quelli non tanto lunghi. Per esempio si possono prendere i Btp a 3-4 anni.

Per qualcosa che renda di più dei Btp, i lettori di Libero possono consultare gratuitamente la mia pagina Internet all'Università di Torino (www.beppescienza.it), senza sperare però in un colpaccio come quello messo a segno comprando le France Télécom 4% 2005. Non facciamoci troppe illusioni!