Oggi n. 21-2004 datato 19-5-2004, uscito il 12-5-2004, p. 107
Riprendi in mano i tuoi risparmi *
Lasciare gestire i propri soldi ad altri fa perdere fino a l 5 per cento – Meglio i Cct dei Bot – Le alternative
di Beppe Scienza
Meglio i Cct dei Bot. Rinnovare i Bot ogni anno o, peggio ancora, ogni tre o sei mesi significa pagare commissioni a ripetizione. Meglio passare ai Cct che comunque sono indicizzati ai Bot e garantiscono anche una piccola maggiorazione sul rendimento (il cosiddetto spread).
Aspettare la scadenza. Per i Cct, gli altri titoli di stato o le obbligazioni (Fiat, Pirelli, Telecom ecc.) conviene aspettare la scadenza. Venderle prima per comprarne altre può anche convenire, a volte. Ma bisogna sapere fare davvero bene i conti, perché altrimenti si sperperano soldi con le troppe compravendite.
Azioni a costi minimi. Volendo investire in azioni, evitare i fondi comuni. Una soluzione migliore sono i cosiddetti ETF (Exchange Traded Fund) che sono titoli agganciati a un certo mercato azionario: italiano, europeo, americano ecc. Si ottiene così una diversificazione con un costo molto contenuto, cioè nell'ordine dello 0,40% l'anno.
Attenti al trading-on-line. Comprare e vendere azioni via Internet può essere appassionante. Ma è come scommettere sui cavalli: alla lunga quasi nessuno ci guadagna. Anzi, quasi tutti pian piano si svenano a furia di pagare commissioni, esplicite o implicite.
Niente mutuo, potendo evitarlo. A chi ha bisogno di soldi (per comprare una casa o altro) spesso in banca consigliano di chiedere un prestito, anzichè vendere titoli o fondi in portafoglio. Gli raccontano che la cosa conviene. Ebbene, in pratica non è mai vero. Si pagano interessi regolarmente maggiori dei rendimenti che si ottengono. Meglio liquidare i fondi o titoli posseduti.
Nessuna modifica alle polizze vita. A molti clienti di compagnie d'assicurazione viene proposta la sostituzione della loro polizza con una nuova, che sarebbe migliore. A tali proposte opporre un netto rifiuto. Altrimenti si pagano provvigioni esorbitanti una seconda volta e, per giunta, ci si ritrova con un prodotto meno redditizio.
Previdenza integrativa carissima. Tutte le proposte previdenziali di banche, reti porta a porta e agenzie d'assicurazione sono da evitare. Polizze vita e i piani individuali pensionistici (pip) sono prodotti carissimi, buoni solo a fare guadagnare una barca di soldi a chi li vende. Per giunta sono pericolosi, perché si resta con un pugno di mosche, se l'emittente fallisce.
Sicurezza a buon mercato. Molto più sicuri sono alcuni titoli di stato italiani o francesi, agganciati all'inflazione europea. Per esempio i Btp 15-9-2014 2,15% oppure le francesi OAtei 25-7-2032 3,15%. Ancora migliori, ma bisogna insistere perché la banca le procuri, le obbligazioni Infrastrutture (ex Anas) 31-7-2019 2,25% indicizzate all'inflazione italiane. Con questi titoli si paga la commissione per l'acquisto iniziale (per es. lo 0,5%) anzichè anno dopo anno molto di più a una compagnia d’assicurazione.
Per maggiori informazioni su questi e altri titoli, si può consultare (gratuitamente) su Internet un'apposita pagina al Dipartimento di Matematica dell'Università di Torino all'indirizzo: www.beppescienza.it
*Sezione del dossier Risparmio. Cento consigli per difendersi dal carovita. (pp. 96-107)